Unione Italiana Vini a Bruxelles: “Europa deve avere ruolo più incisivo”

“Desidero esprimere piena soddisfazione per l’esito degli incontri tenuti in questi giorni a Bruxelles con le Istituzioni comunitarie. Un confronto schietto e aperto a un dialogo proficuo per trovare risposte concrete alle problematiche del nostro comparto”.

E’ soddisfatto Ernesto Abbona (nella foto), presidente di Unione Italiana Vini, dall’esito degli incontri tenutisi a Bruxelles il 21 novembre con le Istituzioni comunitarie. I rappresentanti di UIV sono stati ricevuti dalla Rappresentanza italiana a Bruxelles.

Il tema dell’Unione Europea è di estrema attualità sia per quanto riguarda il futuro dell’Unione sia per il ruolo delle sue istituzioni nella vita dei cittadini. Unione Italiana Vini è a favore di un ruolo ancora più incisivo dell’Europa, “sistema fondamentale per la vita delle nostre imprese soprattutto per quanto riguarda l’equa distribuzione delle risorse messe a disposizione degli Stati Membri e delle Regioni”.

“Il singolo Paese non può agire da solo nel contesto economico attuale – evidenzia Uiv – ma deve farlo in armonia con un disegno comune che l’UE deve portare avanti. In questo senso, accogliamo di buon grado le rassicurazioni ricevute dal Parlamento Europeo per quanto riguarda la prossima riforma della Politica Comune, in particolare mediante una proposta di modifica del sistema delle autorizzazioni degli impianti viticoli”.

Il Parlamento, inoltre, ha garantito che l’Accordo di libero scambio con il Giappone verrà ratificato dall’Assemblea Plenaria che si terrà prima della fine del 2018. “Una volta entrato in vigore – evidenzia il segretario Uiv Paolo Castelletti – il trattato prevederà l’eliminazione immediata dei dazi doganali, con un risparmio calcolato attorno ai 112 milioni di euro annui per le imprese europee, e il riconoscimento di alcune pratiche enologiche ad oggi non riconosciute dalla normativa giapponese”.

Inoltre, saranno 100 i vini DOP e IGP europei a beneficiare dello stesso sistema di protezione previsto dalla normativa dell’Unione anche in Giappone, eliminando anche i costi di registrazione delle IG italiane.

PERICOLO DAZI
“La sostenibilità economica – evidenzia Abbona – dev’essere abbinata a quella sociale. Inoltre, è necessario che le Istituzioni comunitarie lavorino per armonizzare le legislazioni e ovviare così al rischio di limitare o rendere difficili gli scambi intracomunitari”.

A preoccupare è l’Irish Alcohol Bill irlandese, legge che prevede misure pesantissime che penalizzano il settore, introduce l’obbligo di indicare warning in etichetta sui rischi per la salute legati anche al consumo moderato di alcol. “Creando un precedente molto pericoloso”, secondo Uiv.

“Le informazioni in etichetta – sottolinea Paolo Castelletti, segretario generale di Unione Italiana Vini – rappresentano un tema critico, per le quali crediamo servano alcune regole comuni, rispetto all’indicazione delle caratteristiche nutrizionali e degli ingredienti, evitando che sia lasciata agli Stati membri la possibilità di legiferare in materia, con l’obiettivo di migliorare i meccanismi di funzionamento del mercato unico”.

A Bruxelles si è parlato anche dell’export di vino italiano nel mondo. “Un punto cruciale per l’export europeo – ha sostenuto Paolo Castelletti – riguarda i negoziati con il Mercosur, avviati nel 2010 e, dopo diverse interruzioni, ripresi nel 2017. Per le aziende italiane la priorità è rappresentata del mercato brasiliano, per il quale è forte l’esigenza di un accesso facilitato, in quanto questo Paese è protetto da barriere tariffarie e non tariffarie”.

Insieme al Comité Vins, Uiv chiede l’eliminazione dei dazi sul vino sin dall’entrata in vigore dell’accordo e un’eliminazione immediata delle barriere, accantonando l’inaccettabile proposta di renderne operativa la rimozione dopo 15 anni.

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